modello cognitivo del desiderioLo scopo di questo progetto di ricerca è l’esplorazione dei processi mentali che sostengono l’esperienza soggettiva di desiderio incontrollabile, responsabile dei Disturbi da Abuso di Sostanze (es. abuso di  alcool e droghe) o dei Disturbi del Controllo degli Impulsi o Dipendenze Comportamentali (es. sessualità compulsiva, gioco d’azzardo patologico, shopping compulsivo, dipendenza da internet).

Il pensiero desiderante rappresenta la tendenza a immaginare sensazioni e ricordi riguardanti un peculiare oggetto o attività piacevoli. L’immaginazione può generare una risposta cerebrale di piacere molto simile a quella ottenuta dall’esperienza diretta. Per questa ragione il pensiero desiderante aiuta a ottenere un piacere immediato o a distrarsi da altre preoccupazioni o sensazioni negative.

Tuttavia, se protratto nel tempo, può esacerbare il senso di deprivazione e mancanza, qualora l’immaginazione non venga sostituita da un oggetto reale. Per questa ragione gli individui che con forte tendenza a ricorrere al pensiero desiderante in modo prolungato possono:

  • esperire crescente malessere e senso di deprivazione;
  • trovare difficile concentrarsi su altre attività;
  • percepire l’attuazione dell’impulso come unica via per ridurre il disagio.

Le prospettive future del progetto di ricerca prevedono la costruzione di nuove modalità di intervento psicoterapeutico che mirino ad aumentare la consapevolezza degli stili di pensiero individuali e delle loro conseguenze controproducenti nonchè ad acquisire un controllo flessibile sul pensiero desiderante e sul proprio comportamento.




 

 

Share on Google+Share on FacebookTweet about this on TwitterShare on LinkedIn